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Università: insediato formalmente il tavolo di confronto con il MUR

Al via, dalla prossima settimana, i gruppi di lavoro sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro e sul sistema universitario.

17/09/2020
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Ieri, 16 settembre 2020 si è insediato formalmente il tavolo di confronto tra organizzazioni sindacali e il Ministero dell’Università e della Ricerca, dopo le nostre pressanti richieste in tal senso e all’indomani della definizione dei regolamenti recanti l’organizzazione del ministero e gli uffici di diretta collaborazione del Ministro.

La riunione, preceduta da una nota unitaria inviata al Ministro sulle priorità, ha avuto ancora un carattere interlocutorio, anche se questa volta l’esito del confronto ha portato all’impegno di avviare i gruppi di lavoro specifici sui vari temi da noi proposti a partire dalla prossima settimana. Si è convenuto, come da nostra richiesta, di suddividere in due le tematiche da affrontare, un tavolo sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro e un tavolo sul sistema universitario.

Sul contratto, abbiamo ricordato come il blocco di 9 anni dei rinnovi dei CCNL e l’attacco alla contrattazione operata dalle norme “Brunetta”, solo parzialmente mitigate dalla riforma “Madia”, ha determinato pesanti ricadute sul personale in termini di retribuzione e di valorizzazione delle attività svolte, determinando nel contempo una scarsa corrispondenza tra l’ordinamento professionale previsto dal CCNL e la situazione reale del lavoro negli atenei.

Quindi servono specifici interventi economici e normativi nella prossima legge di bilancio, al fine di creare le condizioni affinché con il prossimo rinnovo contrattuale si possano dare risposte concrete ai lavoratori dell’università e il ministero in questo ha un ruolo fondamentale. Serve anche che sia data finalmente applicazione all’impegno sottoscritto dal Presidente del Consiglio circa la necessità di dare maggior flessibilità nella costituzione dei fondi (deroga al limite al tetto dei fondi degli Atenei) e nel loro utilizzo (superamento dei vincoli del titolo II della L.150/09 c.d. legge “Brunetta”). Soprattutto, per garantire stipendi dignitosi e valorizzare la professionalità del personale ci vogliono specifiche risorse aggiuntive, considerando anche che il precedente rinnovo del CCNL ha pesato sulla già disastrata situazione economica degli atenei per circa 200 milioni di euro, mai reintegrati, come invece avvenuto per le amministrazioni statali. La discussione sul contratto è stata anche l’occasione per ribadire alcune specifiche criticità, che riteniamo assolutamente necessario affrontare e risolvere nel prossimo CCNL. In particolare si è discusso del problema, molto sentito in questo periodo, della necessità di un rilancio della sanità universitaria e della necessita di definire un quadro chiaro di riferimento, contrattuale e normativo, che non può prescindere dalla definizione del decreto di indirizzo sulle convenzioni regionali, che non ha mai visto la luce, nonostante sia previsto da una norma risalente a 10 anni fa!

Riguardo al tavolo sul sistema universitario, abbiamo sottolineato in particolare la necessità di avviare un confronto sulla legge 240/2010 (cosiddetta Legge Gelmini), sia in relazione ad un bilancio complessivo dei suoi effetti (auspicato anche dallo stesso Ministro Manfredi in alcune interviste, ponendo l’opportunità di un “tagliando”), sia in relazione alla stessa improvvisa ed improvvida azione agostana sull’art 1 comma 2 nel DL Semplificazione (su cui è stata ribadita l’opportunità di un ampio e preventivo confronto sul relativo DM previsto a breve dalla normativa). Riteniamo infatti che l’impianto di questa legge, focalizzato su un’autonomia competitiva degli Atenei, vada rivisto e concretamente invertito quel processo di progressiva divergenza avviato con la moltiplicazione dei regolamenti su ambiti cruciali delle condizioni di lavoro nelle università. Inoltre, abbiamo sottolineato la necessità e l’opportunità di arrivare ad un confronto con il ministero sia sulla distribuzione delle risorse tra gli Atenei (linee guida sul FFO), sia sulle indicazioni relative alla ripartizione e all’utilizzo dei punti organico (DL 49/2012), prevedendo non solo i necessari interventi di stabilizzazione del precariato ed assunzione di nuove forze, ma anche di una loro equilibrata ripartizione sul piano nazionale e tra le diverse componenti. Un confronto che, parallelamente a questi aspetti, deve anche toccare e approfondire fondi e linee guida sulla ricerca, come più in generale le politiche relative al diritto allo studio.

Come appare chiaro a tutti ci troviamo davanti ad un momento storico per le università rispetto alle risorse che possono essere investite nel sistema della conoscenza e rispetto anche alla possibilità di dare risposte concrete al suo personale. Per questo abbiamo evidenziato con determinazione l’importanza, la necessità e l’urgenza dell’avvio del confronto di merito e verificheremo già nei prossimi giorni il rispetto dell’impegno assunto dal Ministero nel far partire i tavoli, cartina al tornasole della effettiva volontà di stabilire proficue e corrette relazioni sindacali e quindi l’efficacia del percorso proposto.