Manifestazione nazionale a Roma per la scuola

  • 18:00

    Anche noi abbiamo finito il nostro lavoro. Stiamo sistemando le foto, probabilmente integreremo questa cronaca con altricontributi che ci arriveranno nelle prossime ore, per cui vi invitiamo a visitare ancora questa pagina. Oggi comunque abbiamo segnato una differenza sostanziale fra noi e il governo. Più che le parole è efficace una immagine: noi, fradici, a Piazza del Popolo, loro chiusi in un albergo lussuoso all'Hotel Parco dei Principi di Roma parlare della riforma Moratti. E' tutto!

    Alla prossima ... magari con il sole e senza questo freddo.

  • 16:15

    Ivo: La testa del corteo sta entrando in questo momento in Piazza del Popolo. Ho fatto una corsa pazzesca per raggiungerla. Le dimensioni del corteo sono imponenti. Intanto dal palco gli interventi sono già iniziati, con il coordinamento di Ludovica Modugno, speaker ufficiale. Si parte con la musica: tocca, infatti, alla Brass Band Collection iniziare la serata. Si tratta di una banda musicale composta da docenti ed alunni di Cosenza e Potenza. Praticamente la loro musica accoglie l'arrivo del corteo. Seguono gli interventi di un genitore, a rappresentare i movimenti, e la lettura di un messaggio di Veltroni nel quale si sottolinea la necessità di difendere il valore della scuola pubblica, scuola che ha permesso la crescita e lo sviluppo della società italiana. A seguire un breve intervento di una docente di Bari a rappresentare il mondo della scuola. E' poi Domenico Chiesa, presidente del Cidi, a portare il saluto dell e Associazioni.
    Per i Sindacati Scuola parla Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola:" Giuro di dire la verità tutta la verita, diversamente dalle bugie che racconta il governo". Così ha esordito, richiamando tutte le contestazioni al progetto di riforma della Moratti. In particolare ha sottolineato la riduzione del tempo scuola, la riduzione della scuola a un supermarket dell'offerta formativa, la costituzione di scuole di serie A e serie B ed ha sostenuto la necessità di sostituire un federalismo solidale allo smembramento regionale della scuola. Ha infine affermato l'intenzione di arrivare allo sciopero generale entro la fine del mese di marzo.

    Giuseppe Casadio, segretario della Cgil, interviene ribadendo la contrarietà della Cgil al disegno politico di questa maggioranza rispetto ai temi della scuola e dell'istruzione. Ha ricordato anche le tappe di lotta già percorse: il 29 novembre e il 17 gennaio. Ha sottolineato l'ampiezza della protesta, che non è più solo scolastica, ma investe ormai il mondo della cultura e della politica. Una ampiezza che il ministero si ostina a ignorare. Ha definito il modello di scuola della Moratti come ispirato ad un "caos dilettantistico" e la sua riforma come "sbilenca ed irrealistica". Ha sottlineato che la Confederazione sta preparando un momento di lotta generle in cui l'argomento della scuola avrà il giusto spazio che gli spetta.

    Spetta a Savino Pezzotta, Segretario Generale della Cisl, chiudere la manifestazione: "Non ci stancheremo
    mai di ripetere, e di rivendicare nei confronti del governo che non ci ascolta, che la strada per far crescere la scuola è quella fatta di risorse certe ed adeguate; di leggi buone e condivise; di valorizzazione e coinvolgimento del personale; di attenzione vera e non retorica alle responsabilità delle famiglie" questo uno dei passaggi del suo discorso che prosegue: "Questa piazza, tutti noi insieme, dice con forza la diffioltà, lo smarrimento dei lavoratori della scuola, delle famiglie, dei cittadini. Non ci piace, non appartiene alla nostra cultura, alla cultura dei lavoratori e del sindacalismo, la programmazione di indebolimento della scuola pubblica, della scuola di tutti e per tutti, del suo impoverimento, della sua frammentazione, della sua marginalizzazione".
    Ha chiuso:"Noi sentiamo tutto il peso delle responsabilità di dover sostenere il diritto di ciascun giovane a valersi di stili e di opportunità di apprendimento e formazione qualificati ed adeguati al proprio profilo e al personale progetto di vita." Ricordando l'appuntamento dell'Assemblea Nazionale dei delegati Cgil, Cisl, Uil del 10 marzo chiude il suo intervento.

  • 15:40

    Pino: All'angolo tra piazza Barberini e Via Sistina c'è un intoppo. Due palloni della Cgil scuola, tenuti dalla folla, si sono aggrovigliati e per sbrogliare l'intreccio si è formata la fila. Si distin
    gue la scuola "Bagno a Ripoli", in provincia di Firenze, con molti bambini i quali ci tengono a dire che "loro le manifestazioni le hanno fatte tutte: quella del 29 novembre e quella del 17 gennaio ed ora sono quindi...". Alle 14,30 , mentre precipitava la grandine, uscivano dall'Ardeatina un gruppo di genitori e di bambini. Alla domanda: "da dove venite" rispondono "semo dell'Ardeatina". La pioggia, mista a grandine continua a venire giù; i bambini scalpitano perchè hanno paura di perdere il corteo. Il folto gruppo si mette in marcia attraverso la piazza della stazione incurante della pioggia che continua a scendere. All'improvviso si alza un grido: "Non sono ancora partiti, vedo i palloni" alludendo sicuramente ai grandi palloni della Cgil Scuola che campeggiano su tutto il corteo. Il sole finalmente è uscito dalla colte di nubi, illumina la parte centrale del corteo che in questo momento alle 15.50 sta passando davanti a Trinità dei Monti.

  • 15:20

    Ivo. Mi trovo in fondo a Piazza Esedra. Non so in questo momento dove si trovi la testa del corteo, ma qui è ancora tutto fermo. Intanto un'annotazione dovuta. Nel mio girovagare tra la folla, in attesa del formarsi del corteo, ho notato lo striscione dei Dirigenti Scolastici. Ecco chiuso il cerchio: ci sono anche loro, con le loro responsabilità e le loro difficoltà tra il martello Morattiano e l'incudine di un servizio che vorrebbero di qualità, rispettando quell'autonomia attaccata pesantemente da questo governo. I Dirigenti scolastici Cgil, Cisl e Uil, comunque ci sono e sono qui con noi. Torniamo alla cronaca. Qua in coda si sono concentrati i vari coordinamenti di genitori e rappresentanti di tantissime scuole. In questo momento c'è la scuola media di Milano "Franceschi" che sta improvvisando un concerto. Docenti e alunni suonano assieme sotto questo striscione: "La Franceschi è fantasiosa, creativa e musicale: la Moratti no!". Vedo un altro striscione dell'Istituto c

    omprensivo "A.Balanoff". Vedo quello del Coordinamento genitori e insegnanti X municipio che recita "in difesa del tempo pieno e della scuola pubblica". Vicino c'è lo striscione della scuola elementare "Marco Polo", quello del Coordinamento genitori democratici. Su quello della scuola "Trilussa" leggo " difendiamo il tempo pieno e la scuola pubblica". Sostenuto da aste campeggia lo striscione della "Rete scuole". Su un altro vedo " Moratti=bocciata" a sostenerlo sono gli "insegnanti X Municipio di Roma" Su quello della scuola "S. D'Acquisto" si legge "compatti contro la riforma Moratti". Finalmente la coda del corteo si sta muovendo. Evidente che la pioggia non ha vinto, siamo tantissimi anche questa volta.

  • 15:00

    Anna: P.zza Barberini. Un pallido raggio di sole salutato da fischietti e urla di gioia è apparso sul corteo tra i nuvoloni neri. Mentre entriamo in Piazza Barberini la coda del corteo non si è ancora mossa da Piazza Esedra. L'atmosfera è ellegra, canti e slogan, la pioggia non butta giù il morale. Alcune scritte sugli striscioni si sono un po' sbiadite, ma le bandiere, ancorchè bagnate, sventolano. Insegnanti, dirigenti, genitori... la scuola "militante", la scuola delle buone pratiche è tutta qui.

  • 14:30

    I vo: Il corteo si sta muovendo, e proprio nel momento in cui ci si è mossi si è scatenato un nubifragio con acqua mista a grandine. Tanta acqua, che comunque non sembra scoraggiare i manifestanti. Stoicamente questi vanno avanti, incuranti dell'acqua e del freddo. Un mare di ombrelli.Le bandiere sono già intrise di acqua. Solo i palloni non risentono della condizione atmosferica. Sono tantissimi, centinaia di palloni colorati. I Sindacati Scuola e Confederali sono rappresentati con tutte le loro bandiere e i loro striscioni. Solo adesso, nel mentre che scrivo, comincia a diminuire la pioggia, ma subito si trasforma in una grandinata impressionante. Qualcuno, nonostante tutto, riesce ad essere allegro e "Ballando sotto la pioggia" sembra diventare il tema della manifestazione.

  • 13:45

    Comincia adesso la cronaca a più voci: Pino, Anna e Ivo ci racconteranno le loro impressioni dall'interno del corteo.

    Anna: Stamattina a Roma si sono scatenati gli elementi: pioggia battente a intervalli, gradinate violente, vento sferzante... Adesso c'è una tregua e in Piazza Esedra la gente comincia a fare capolino dai portici, dai bar e da ripari di fortuna. Durerà? Speriamo. Guardiamo tutti timidamente verso l'alto, rivolti ai 4 punti cardinali. In piazza campeggiano però i colori: soprattutto i palloncini giganti della Cgil Scuola, strappati ogni tanto da colpi di vento ma anche le numerosissime bandiere delle tre organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil. Dagli altoparlanti si diffonde la musica; cominciano ad arrivare i pullman. La piazza si anima di gente e di colori. Lentamente si forma il corteo: lo apre lo striscione di Cgil Cisl Uil Scuola "Ancora in piazza perchè una scuola migliore è possibile". Anche oggi ci siamo.

  • 09:00

    Eccoci al gran giorno. Caspita! Piove a dirotto. Tante telefonate, 'sta mattina. Tanti amici e compagni che hanno chiamato dai treni, dai pullman, dalle macchine per chiedere: "Ma lì, il tempo?". Ragazzi ... Piove. Non c'è niente da dire. Ci hanno raccontato di bufere di neve nell'Emilia e nella Toscana. Ci hanno parlato di pioggia al sud. Poi l'ironia viene scaricata a ... "secchiate" (visto il tempo) e si riesce a scherzare. Anche l'ottimismo non manca: sono solo le nove del mattino. "Entro il pomeriggio il tempo si aggiusterà" un augurio ed una certezza. Ma se piovesse? E' lo stesso! La protesta che ha agitato la scuola, quel brivido di consapevolezza che ha percorso l'Italia dal sud al nord, non verrà fermata neanche dall'acqua.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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