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Conclusione e avvio anno scolastico e svolgimento esami di Stato: la FLC CGIL in audizione al Senato su DL 22/2020

Le proposte della FLC per colmare i vuoti del DL Scuola e consentire una ripresa a settembre con personale stabile e con un piano organico di investimenti.

22/04/2020
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La delegazione della FLC CGIL è stata convocata il 22 aprile 2020 in videoconferenza dalla VII Commissione Cultura del Senato per l’audizione sul disegno di legge n. 1774 di conversione del decreto legge 22 dell'8aprile 2020, recante misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato.

Si tratta di uno specifico provvedimento sulla scuola che prevede diverse misure in materia di didattica a distanza, valutazione degli alunni, esami di stato, conclusione dell’anno scolastico, ruolo del CSPI, personale all’estero e rinvio dell’apertura delle graduatorie di terza fascia, in relazione alla situazione di emergenza determinata dall’epidemia da COVID-19.

Nel tempo che ci è stato assegnato, abbiamo espresso il nostro positivo parere sulla decisione di portare gli alunni delle classi intermedie all’anno successivo e sulla semplificazione degli esami di stato; su queste materie abbiamo ribadito la necessità del confronto MI e Sindacati nelle successive fasi di attuazione.

Leggi le memorie inviate al Senato

Riteniamo che il limite centrale di questo provvedimento sia  la mancanza di una risposta alla questione più importante per studenti, famiglie, docenti, dirigenti e personale ATA e per l’intero contesto sociale del Paese, ovvero su quali misure il governo intenda mettere in campo per garantire la ripresa delle lezioni nel prossimo anno scolastico. Invece, il provvedimento non affronta questo tema cruciale, limitandosi ad affermare che la didattica a distanza è prestazione ordinaria, mentre la più recente ricerca ISTAT, lo definisce come uno strumento non accessibile a tutti; una didattica che, privata delle caratteristiche essenziali della relazione educativa, nei fatti, risulta strutturalmente inadeguata in modo particolare alla scuola dell’infanzia, a gran parte della scuola primaria, agli alunni con difficoltà e a chi sperimenta il disagio sociale.

Per questa ragione le nostre proposte si sono concentrate sulle misure che è necessario inserire per affrontare la ripresa di settembre.

Abbiamo bisogno in primo luogo di urgenti investimenti sul personale attraverso:

  • il reclutamento straordinario per titoli dei docenti con tre annualità compresi quelli di sostegno, la riapertura digitalizzata delle graduatorie di III fascia al fine di superare la pratica delle MAD, un piano di assunzioni per il personale ATA che vada oltre il turn over e procedure semplificate per l’accesso al profilo di DSGA per gli Assistenti amministrativi facenti funzione;
  • l’ampliamento degli organici e l’individuazione di risorse per il lavoro aggiuntivo di docenti e ATA al fine di realizzare le future attività di recupero, laboratori, doppi turni, lavoro a distanza.

Abbiamo bisogno di strumenti per agevolare il lavoro, attraverso l’estensione della Card per la formazione ai docenti precari, al personale educativo ed ATA e i benefici per il personale all’estero.

È indispensabile eliminare il vincolo quinquennale alla mobilità per consentire, dopo questa fase di disagio, il riavvicinamento alle famiglie.

Sono necessari alcuni aggiustamenti sugli strumenti della didattica come l’eliminazione del voto in decimi nella scuola primaria e la deroga al monte ore previsto per i PCTO, una misura specifica atta a “sospendere” la durata prescrittiva di tali percorsi. Infine, auspichiamo un nuovo atteggiamento finalizzato a preservare le prerogative del CSPI.

Per Università e Ricerca si propone la valorizzazione e la stabilizzazione del personale e dei ricercatori degli atenei e degli enti di ricerca, in particolare dei Policlinici universitari impegnato direttamente nella lotta al Covid-19, con garanzie anche per i lavoratori esternalizzato.

Per l’AFAM evitare la richiesta di contributi agli studenti per il ritardo delle attività; pari trattamento dei docenti con contratti di collaborazione rispetto ai colleghi con contratti a tempo determinato e a tempo indeterminato.

Sono queste le ragioni che ci hanno portato a predisporre dettagliate memorie che sono state consegnate alla 7ª Commissione del Senato e sulle quali siamo impegnati a intervenire nei confronti della politica affinché al Dl Scuola siano apportate profonde modifiche in sede di conversione in legge.