DL scuola, università, Afam: approvate nuove misure per i settori della conoscenza. Il nostro commento
Le misure adottate per affrontare l’emergenza in corso, pur necessarie, presentano limiti e criticità; del tutto insufficienti e inadeguati risultano gli impegni del governo per ripartire con un potenziale formativo in grado di recuperare il tempo perduto.
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 93 dell’8 aprile 2020 il Decreto Legge 22 del 8 aprile 2020, recante “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di stato“.
Il nostro commento
Per quanto riguarda il settore scolastico, il testo conferma, in sostanza, i contenuti annunciati dalla Ministra in conferenza stampa.
Su questo versante, confermiamo che, al di là delle misure adottate per il proseguimento e la conclusione dell’anno scolastico, misure attese e necessarie, anche se di molto migliorabili, il decreto risulta gravemente carente per quanto riguarda gli impegni del governo rispetto alle risorse da mettere in campo, dopo il lungo e doloroso periodo di sospensione, per la ripresa delle attività in presenza, che rappresentano l’unica vera scuola possibile.
Quel che nel decreto non c’è è la consapevolezza che il superamento dell’emergenza richiederà investimenti straordinari per riconoscere alla scuola la sua funzione insostituibile per il futuro delle nuove generazioni, per la crescita del Paese, per una società più giusta, civile, democratica.
Il decreto prevede anche interventi relativi all'Università e all'alta formazione artistica e musicale. Si tratta, tuttavia, di interventi esclusivamente tesi ad assicurare la continuità della governance delle istituzioni in questa fase di emergenza sanitaria, non essendoci le condizioni per procedere a consultazioni elettorali per il rinnovo degli organi da rinnovare, che pertanto si dispone che rimangano in carica fino alla fine dello stato di emergenza. Purtroppo constatiamo la mancanza di volontà del governo di cogliere l'occasione di questo intervento normativo per provare a dare risposte alle urgenze e agli enormi problemi che queste istituzioni hanno e che questo periodo ha ulteriormente acuito.
Chiediamo con forza alla politica di aprirsi all’ascolto e al confronto, in sede di conversione in legge prima, nell’adozione dei provvedimenti attuativi poi, al fine di assumere decisioni condivise, necessarie per non mancare gli obiettivi di rilancio della scuola, dell’università, dell’alta formazione pubbliche che la crisi epidemiologica oggi impone più che mai.