DL scuola, università, ricerca, Afam: finalmente non si taglia. Molto è da migliorare
La nostra scheda di approfondimento sui contenuti del decreto legge e un’analisi delle conseguenze sui diversi comparti della conoscenza.
Il Consiglio dei ministri del 9 settembre ha varato l’atteso Decreto Legge 104/13 Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca, poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 214 del 12 settembre 2013.
Molti gli aspetti positivi che recepiscono le nostre rivendicazioni; necessari alcuni cambiamenti.
Qui di seguito una breve sintesi delle misure più importanti contenute nel Decreto Legge, il nostro commento e in allegato la nostra scheda di approfondimento.
Sintesi per punti
Scuola
Piano triennale di immissione in ruolo del personale della scuola per circa 60.000 unità organiche, stabilizzazione di 26.684 posti di sostegno; nuovo sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici con bando a cadenza annuale; incremento degli investimenti per l’edilizia scolastica; provvidenze per gli studenti; aumento di un’ora di geografia nel biennio delle superiori; eliminazione della categoria delle scuole sottodimensionate; stanziamenti per la formazione degli insegnanti; ingresso gratuito - sperimentale - dei docenti nei musei; misure per la riduzione del costo dei libri di testo.
Università
Diritto allo studio; misure a favore degli specializzandi di medicina; abolizione bonus maturità; funzionalità dell’ANVUR.
Ricerca
Si apre alle assunzioni negli INGV e si apportano semplificazioni per le assunzioni negli enti pubblici di ricerca; la quota premiale del Fondo di finanziamento non è determinata solo dalla valutazione ANVUR.
Afam
Borse di studio per gli studenti; assunzioni di personale precario; risorse a favore degli Istituti superiori di studi musicali ex IMP.
Il nostro commento
Spicca l’assenza di un provvedimento riguardante i docenti aventi diritto alla pensione per aver raggiunto quota 96 e la non risoluzione del problema dei docenti inidonei della scuola (che ritornano alla precedente situazione di dover sottostare alla mobilità volontaria verso i ruoli ata e obbligatoria verso altre amministrazioni).
Come spicca – e la cosa è per noi inaccettabile – una ricorrente propensione ad invadere, per legge, il campo contrattuale: la cosa accade quando si indica nel FIS il luogo dove prendere i soldi per le attività aggiuntive riferite all’orientamento (art. 8), quando si ignora completamente la contrattazione in materia di formazione dei docenti (art. 16), e quando ancora in materia salariale si ricorre al Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici per pagare i supplenti sui posti dei collaboratori esonerati (art. 17). Su questo terreno, in modo particolare, faremo sentire la nostra pressione nei 60 giorni di dibattito parlamentare previsto per la conversione del decreto.
Pur approvato il 9 settembre e già illustrato per linee generali nella Conferenza stampa del Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’Istruzione, nonché sul sito del MIUR, il testo è stato divulgato solo oggi.
Offriamo una presentazione e un commento, frutto di una prima lettura di un testo che risulta complesso per i richiami a norme precedenti e per le varie materie che affronta e su cui torneremo nei prossimi giorni.
Il Decreto, inoltre, stanzia dei fondi per contrastare la dispersione scolastica, per il wireless nelle superiori, per potenziare l’offerta formativa e l’orientamento degli studenti nella scuola secondaria di secondo grado ecc..
Alcune di queste misure risultano essere parziali o temporanee.
Ora la FLC CGIL è impegnata a seguire l’iter di conversione in legge per apportare i miglioramenti necessari coerenti con le rivendicazioni che da tempo e con determinazione il nostro sindacato porta avanti.