DIS-COLL: approvato odg che impegna il Governo a valutare l'estensione agli assegnisti
La campagna #perchènoino? continua a testa bassa
Sabato 19 dicembre, nel corso della seduta che ha portato all'approvazione della Legge di Stabilità 2016, la Camera dei Deputati ha approvato l'ordine del giorno A/259, con cui
“impegna il Governo a monitorare l'applicazione delle disposizioni in materia di riconoscimento dell'indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, al fine di valutare un'estensione della platea dei beneficiari e di prevedere, in particolare, che eventuali somme non utilizzate nell'anno 2016 siano destinate all'estensione dell'indennità ai titolari di assegni di ricerca [...]”
FLC-CGIL e ADI prendono atto del primo impegno formale delle istituzioni al fine di riconoscere l'indennità di disoccupazione ai ricercatori in formazione. Questo impegno arriva dopo mesi di iniziative e mobilitazioni, dopo un'intensa dialettica parlamentare cui ha contribuito in particolare il lavoro dei deputati che hanno fatto propria la causa, e nonostante l'assordante silenzio dei Ministri Poletti e Giannini e la vergognosa bocciatura dell'emendamento per l'estensione della DIS-COLL in Commissione Bilancio.
Siamo consapevoli, tuttavia, che gli ordini del giorno spesso restano inattuati senza garantire alcun risultato concreto, mentre invece serve una soluzione immediata. Per questo continuiamo a testa bassa la battaglia per l'estensione della DIS-COLL: la campagna #perchénoino? prosegue con la presentazione in massa delle domande all'INPS, con i ricorsi amministrativi e ulteriori iniziative. Non ci fermeremo sino a quando non avremo ottenuto il riconoscimento del legittimo diritto di assegnisti, dottorandi e borsisti a beneficiare di una protezione dagli eventi di disoccupazione al pari delle altre categorie attualmente tutelate.
Torniamo dunque a invitare i colleghi assegnisti, dottorandi e borsisti il cui contratto è giunto a scadenza a presentare domanda per la DIS-COLL all'INPS e a contattare FLC-CGIL e ADI per procedere con un ricorso amministrativo nel momento in cui sarà respinta.