DIS-COLL estesa ad assegnisti e dottorandi: la lotta paga. La lotta non si ferma
FLC CGIL e ADI sull’emendamento approvato dalla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
La Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha appena approvato un emendamento al DDL sul lavoro autonomo non imprenditoriale che rende strutturale la DIS-COLL, l’indennità di disoccupazione per collaboratori, e finalmente la estende ad assegnisti di ricerca e dottorandi.
Si tratta di una prima importantissima vittoria delle ricercatrici e dei ricercatori precari, che in questi anni si sono mobilitati con presidi, manifestazioni e petizioni e proprio nelle ultime ore hanno promosso e diffuso la petizione #ricercaèlavoro che ha raccolto in sole 24 ore oltre 3.000 firme.
Si tratta anche del sacrosanto riconoscimento della dignità del lavoro di ricerca, lesa non solo dalle condizioni di estrema precarietà in cui versano assegnisti e dottorandi, ma anche dalle improvvide e ripetute dichiarazioni del Ministro del Lavoro, che in più occasioni ha affermato che quello svolto da questi soggetti non sarebbe vero e proprio lavoro. Dichiarazioni inaccettabili, riferite a chi in questi anni di definanziamento dell’Università e blocco del turn over ha tenuto in piedi la ricerca e la didattica nei nostri atenei, diventati vere e proprie fabbriche di precariato perché costretti a ricorrere a personale temporaneo.
In questo quadro il riconoscimento di un diritto fondamentale come quello all’indennità di disoccupazione, oltre a rispondere ad una concretissima domanda di protezione sociale di soggetti iperprecari, rappresenta anche il dovuto riconoscimento della funzione sociale dei lavoratori della conoscenza.
L’emendamento approvato, tuttavia, prevede anche l’introduzione di un’aliquota aggiuntiva dello 0,51% per un terzo a carico dei fruitori della misura (0,17%). Previsione che chiediamo venga ritirata: i parasubordinati che versano alla gestione separata INPS sono già gravati da un carico contributivo assai importante (quest’anno il 32,72%), a fronte del quale ricevono prestazioni sociali inadeguate e comunque inferiori rispetto a quelle delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti. Riteniamo quindi che le somme necessarie a finanziare la DIS-COLL possano essere ricomprese all’interno dell’aliquota oggi esistente. Inoltre la DIS-COLL non prevede contributi figurativi e non può essere corrisposta per un periodo superiore a sei mesi.
Infine nell’ambito del DDL licenziato dalla Commissione Lavoro non si contemplano i dottorandi senza borsa di studio, i borsisti di ricerca e tutte quelle figure, numerose tra i lavoratori della conoscenza, che lavorano con partita IVA e sono prive di qualsiasi protezione a fronte di discontinuità di reddito.
L'emendamento approvato oggi è dunque un primo importante passo avanti nel riconoscimento della dignità di lavoratori per dottorandi, assegnisti e ricercatori precari. La FLC CGIL e ADI chiedono che il Parlamento confermi, nell’iter legislativo previsto, l'indennità di disoccupazione oggi approvata dalla Commissione Lavoro e proceda ad una ridefinizione della normativa al fine di allargare ulteriormente la platea a chi ancora ne rimane escluso, rendendo l'indennità maggiormente solida in termini di importo, copertura e durata.