Finalmente #ricercaèlavoro! L'indennità di disoccupazione viene definitivamente estesa ad assegnisti di ricerca e dottorandi borsisti
Il comunicato stampa di ADI ed FLC CGIL.
Il Senato della Repubblica ha appena approvato, a larga maggioranza, la legge sul lavoro autonomo non imprenditoriale. Con questo voto la DIS-COLL, l'indennità di disoccupazione per i titolari di contratti di collaborazione, diventa finalmente strutturale, e viene definitivamente estesa ad assegnisti di ricerca e dottorandi borsisti.
La giornata di oggi segna dunque una grandissima vittoria per tutte le ricercatrici e i ricercatori precari che da anni reclamano il riconoscimento della dignità del proprio lavoro. Il diritto all'indennità di disoccupazione ad assegnisti e dottorandi con borsa il cui contratto termini dopo il 30/06/2017 risponde – seppure parzialmente – alla necessità di protezione sociale per chi lavora in condizioni di precarietà nel settore della ricerca.
ADI ed FLC CGIL evidenziano che nella legge approvata oggi non è contemplata alcuna forma di protezione per i dottorandi senza borsa di studio, i borsisti di ricerca e tutte quelle figure, numerose tra i lavoratori della conoscenza, che lavorano con partita IVA e sono prive di qualsiasi protezione a fronte di discontinuità di reddito. Restano altresì esclusi tutti i dottorandi che hanno iniziato il proprio percorso nel 2014 (XXIX ciclo), e che per pochi mesi o settimane non potranno usufruire dell'indennità di disoccupazione pur avendone diritto. La disparità di trattamento riservata a queste figure lavorative non è accettabile: ADI ed FLC CGIL continueranno a lottare per tutti i precari ancora esclusi da un diritto fondamentale come quello all'indennità di disoccupazione. Faremo inoltre pressione sull’INPS, con la collaborazione dell'Inca nazionale, affinché emani al più presto le circolari che daranno piena attuazione al provvedimento approvato oggi.
Due anni fa ADI e FLC CGIL davano il via alla campagna #perchénoino?, raccogliendo quasi 10.000 adesioni alla petizione che chiedeva l'estensione della DIS-COLL a tutti i ricercatori precari. A quella petizione è seguito un intenso percorso di mobilitazione, fatto di presidi, manifestazioni e azioni di protesta come l'invio agli uffici dell'INPS di centinaia di domande per usufruire del sussidio; proprio mentre il Ministro del Lavoro, negava la dignità di lavoratori a coloro che tengono in piedi la ricerca e la didattica nei nostri atenei, con scarsissime prospettive di carriera e in condizioni di estrema precarietà. Nel corso della discussione relativa alla Legge di Bilancio 2016, veniva addirittura bocciato un emendamento che estendeva la DIS-COLL agli assegnisti di ricerca.
Ma non ci siamo scoraggiati e, con l'indispensabile sostegno di migliaia di assegnisti e dottorandi, le iniziative di protesta si sono moltiplicate. Così nel febbraio di quest'anno la petizione #ricercaèlavoro ha raccolto in pochi giorni ben 16.000 adesioni. Il risultato di oggi dimostra quanto sia importante lottare tutti uniti per i diritti dei più deboli. È grazie a tutti voi, dunque, che oggi possiamo festeggiare questa importantissima vittoria.