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Legge 107/15 e audizioni sulle deleghe: la FLC CGIL chiede interventi di modifica sostanziali

Comunicato stampa di Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

27/01/2017
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Lo scorso 14 gennaio, quasi allo spirare dei diciotto mesi previsti dalla legge 107/15, sono stati approvate in prima lettura dal Consiglio dei Ministri otto delle nove deleghe previste dai commi 180 e 181.

Come abbiamo evidenziato all’indomani dell’approvazione, si consegnano alla discussione pubblica e a quella istituzionale provvedimenti di grande rilievo che dovranno essere discussi in tempi davvero limitati. Ciò è ancor più grave considerando le modalità di elaborazione dei testi in assoluta continuità con la sequenza di errori che ha accompagnato tutta la storia della legge 107/15. Un intervento normativo che guarda alla sola gestione senza offrire nessun orizzonte progettuale per la scuola italiana, nessuna missione. Non una parola sul rinnovo dei saperi e dei contenuti, nessun piano per sostenere il cambiamento della didattica. Tutte cose che possono nascere da un grande lavoro collettivo della scuola e della società civile al quale il governo dovrebbe offrire sedi e risorse.  Se le deleghe saranno l’occasione per recuperare almeno in parte questa macroscopica mancanza lo verificheremo nei prossimi giorni.

Alle commissioni porteremo quindi per ciascuna delle deleghe le nostre proposte di modifica che formuleremo a partire dall’analisi dell’adeguatezza delle risorse messe in campo (finanziarie e professionali) rispetto agli obiettivi enunciati. Siamo fermamente convinti che senza la valorizzazione e il miglioramento del lavoro di tutte le componenti della scuola, a partire dalla stabilizzazione dei precari, ci troveremo di fronte alle ennesime operazioni di razionalizzazione e risparmio mascherate da riforme. Osservando l’attenzione che alcuni media stanno riservando a ben precise materie oggetto delle deleghe il rischio è forte.

E ciò vale innanzitutto per la docenza, già duramente colpita dalle misure sulla cosiddetta “valorizzazione del merito” e sulla chiamata diretta, ma vale anche per il personale ATA a cui si chiede, ancora una volta, di farsi carico – ovviamente senza nuovi e maggiori oneri finanziari e sempre gravato da insostenibili tagli di organico - di innovazioni che in realtà nulla innovano.
Va peraltro rilevata l’astrattezza dell’impostazione che presiede ai decreti laddove gli estensori dei testi, puntualizzando che le norme in approvazione non possono essere derogate dai contratti, sembrano ignorare che nel frattempo è intervenuta l’Intesa Governo-Sindacati del 30 novembre 2016 che sancisce esattamente il contrario.

Nei prossimi giorni renderemo disponibile un’analisi approfondita dei testi accompagnata da precise richieste di modifica anche con riferimento all’eccesso di delega, evidente in molti casi. Siamo pronti a sostenere le nostre rivendicazioni con tutti gli strumenti necessari consapevoli che rimane prioritario un intervento abrogativo di intere parti della legge 107/15 rispetto a cui serve rilanciare un dibattito pubblico ed una iniziativa diffusa sugli aspetti più controversi della legge.