CCNL “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: significativi avanzamenti su sequenze contrattuali
C’è chi ha posto al tavolo di trattativa la pregiudiziale, dalla FLC CGIL non condivisa, che le sequenze o si firmano tutte o nessuna
Si è tenuta mercoledì 17 luglio 2024 la prevista riunione su alcune sequenze contrattuali, tra le quali quelle relative alla figura del Tecnologo a tempo indeterminato dell’università, del Contratto di ricerca e del trattamento economico del personale Collaboratore Esperto Linguistico.
La riunione ha avuto un carattere ancora interlocutorio di discussione e approfondimento sui nuovi testi presentati nei giorni scorsi dall’ARAN, rispetto ai quali abbiamo registrato alcuni punti importanti di avanzamento. Auspichiamo che nelle proposte di contratto che l’ARAN ci presenterà nella prossima riunione siano recepite alcune nostre osservazioni, in modo da poter concludere positivamente l’iter di alcune delle sequenze contrattuali previste dall’art. 178 del vigente CCNL.
In particolare sul Tecnologo dell’università, il testo proposto dall’ARAN finalmente recepisce non solo che questa nuova figura sia all’interno di una specifica area professionale, ma anche il fatto che alcuni aspetti normativi e salariali vengano definiti in analogia con il medesimo profilo del Tecnologo degli EPR. In futuro, a seguito della revisione dell’ordinamento dei Ricercatori e Tecnologi degli Enti pubblici di ricerca, lavoreremo affinché sia introdotta anche per i tecnologi dell’università la dinamica di carriera articolata su tre livelli professionali. Allo stato attuale, relativamente alla proposta presentata dall’ARAN, oltre una maggiore flessibilità rispetto all’orario di lavoro, la richiesta che abbiamo avanzato è quella che venga prevista, per il personale già in ruolo che con procedura interna passerà all’area del tecnologo, la conservazione del maturato economico in godimento nel caso sia maggiore di quanto previsto per il livello economico di ingresso nella nuova area.
Sul Contratto di Ricerca il testo di ARAN definisce la retribuzione di questa nuova figura compresa fra quella del Ricercatore confermato a tempo definito e quella a tempo pieno. La discussione è stata incentrata soprattutto sulla parte giuridica poiché l’ARAN insiste nel voler esplicitare l’esclusione di norme contrattuali del vigente CCNL alla nuova figura del Contratto di Ricerca. Per quanto riguarda l’esclusione dai processi di stabilizzazione in via straordinaria di cui al DLgs 75/2017, questa non è superabile dal contratto nazionale in quanto è stata stabilita dalla legge che ha istituito il Contratto di Ricerca, previsione che speriamo per via normativa venga al più presto rivista, in linea con diversi emendamenti presentati a riguardo. Va fatto però presente che il testo proposto dall’ ARAN, come da nostra precedente richiesta, ora esplicita, relativamente alla possibilità di stabilizzazione, la validità di specifiche norme di settore e ciò consentirà negli EPR di poter applicare al Contratto di Ricerca, definito dalla legge “contratto a tempo determinato”, i percorsi di tenure-track stabiliti dall’articolo 12 bis del DLgs 218/2016.
Per quanto riguarda il personale CEL, le risorse in gioco, che rappresentano i residui di quanto non distribuito con il rinnovo del CCNL 19-21, sono come noto di gran lunga inferiori a quelle che servirebbero per dare piena dignità retributiva ad una figura professionale che svolge attività di insegnamento nelle nostre Università! Non di meno riteniamo che queste risorse vadano tutte utilizzate per aumentare il trattamento economico dei CEL e a riguardo la discussione si è svolta principalmente sulle modalità di erogazione di queste risorse, con l’opzione di un aumento della retribuzione base, indirizzata principalmente a chi non usufruisce del trattamento integrativo di ateneo, oppure ad una indennità distribuita a tutti, ma di importo più basso.
A conclusione della trattazione dell’ordine del giorno, abbiamo ancora una volta reiterato la richiesta all’ARAN che si giunga ad una soluzione che consenta anche agli EPR di distribuire il restante 5% dell’aumento contrattuale e sia finalizzata la destinazione dello 0,22% della massa salariale al 2018 per l’aumento dei fondi accessori, come previsto dalla legge di bilancio per il 2022.
Infine ci teniamo a ribadire la posizione espressa oggi nella riunione in ARAN rispetto a quanto dichiarato da una sigla sindacale che in maniera molto chiara ha posto la pregiudiziale per cui o le sequenze si chiudono tutte o non se ne chiude nessuna. La FLC CGIL ribadisce l’impegno e la determinazione a trovare un accordo giusto su tutte le sequenze previste dal vigente CCNL, fermo restando però che ogni sequenza ha una sua specificità e si rivolge a specifici contesti lavorativi e pertanto, qualora su alcune sequenze si determineranno le condizioni di firmare un testo che produrrà un avanzamento per i lavoratori coinvolti, noi saremo disponibili, anche perché non si ravvisa un motivo valido per il quale alcune/i lavoratrici e lavoratori debbano scontare su di sé le difficoltà che si manifestano su altri aspetti della contrattazione.
Vi terremo aggiornati.