Unità-Riforma Moratti, la Regione Toscana fa ricorso alla Corte Costituzionale
Incostituzionale. Perché invadente su una materia la cui competenza è ripartita, dalla nuovo titolo V della Costituzione, fra Stato e Regioni. È con questa motivazione che, prima in Italia, la Regione Toscana ha deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la sperimentazione della riforma delle scuole medie superiori
SPERIMENTAZIONE SCUOLA SUPERIORE
Riforma Moratti, la Regione Toscana fa ricorso alla Corte Costituzionale
Incostituzionale. Perché invadente su una materia la cui competenza è ripartita, dalla nuovo titolo V della Costituzione, fra Stato e Regioni. È con questa motivazione che, prima in Italia, la Regione Toscana ha deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la sperimentazione della riforma delle scuole medie superiori. «Una riforma - spiega l’assessore all’istruzione della Regione Toscana Gianfranco Simoncini - non solo voluta dal ministro Letizia Moratti ma riproposta a fine gennaio a iscrizioni già chiuse e a dispetto degli accordi presi in sede di Conferenza Stato- Regioni». Contestualmente a quello alla Consulta, la Regione presieduta da Claudio Martini notificherà nei prossimi giorni anche un ricorso al Tar per ottenere la sospensione del provvedimento.
«La Toscana - spiega ancora Simoncini - è stata la prima regione a discplinare, con una propria legge, le competenze che le derivano dal nuovo Titolo V della Costituzione che, espressamente, affida alle Regioni il compito di programmazione della rete scolastica. Con il suo provvedimento il ministero viene meno a questo principio costituzionale, invadendo il campo della Regione e intervenendo, oltretutto, dopo il completamento della programmazione della rete scolastica che, in Toscana, è avvenuta con il pieno coinvolgimento delle autonomie scolastiche e delle istituzioni locali».
Dopo aver motivato in tutte le sedi la contrarietà all’anticipo, in via sperimentale, dei nuovi percorsi liceali previsti dalla riforma Moratti destinati a entrare a regime nell’anno scolastico 2007-2008, la Regione ha deciso di impugnare anche sul piano legale un provvedimento che, se attuato già dal prossimo anno scolastico, «rischierebbe solo di alimentare confusione e disorientamento nelle scuole, nei ragazzi e nelle famiglie».
Francesco Sangermano