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ANVUR e valutazione: il Ministro apre al dialogo

Il 17 maggio al CNR vivace iniziativa della FLC CGIL presenti il Ministro Profumo, i presidenti di ANVUR, CNR, CRUI, INFN, INVG, tanti professori, ricercatori e tecnologi. Molte le critiche al modello ANVUR ma dal Ministro importanti chiarimenti e disponibilità al dialogo.

18/05/2012
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"Il sindacato non ha timore della valutazione, ma i modelli per valutare non sono neutri" così Domenico Pantaleo ha aperto i lavori di un'importante iniziativa della FLC CGIL: "Prospettive della valutazione e politiche di sistema: attori a confronto" che si è tenuto il 17 maggio al CNR. Vai alla web-cronaca.

Si è parlato del modello ANVUR per la valutazione dell'università e degli enti di ricerca e del bando VQR che determina le modalità di partecipazione e gli indicatori.
Hanno partecipato al convegno e alla tavola rotonda ospiti importanti. I relatori, oltre a Pantaleo, Alberto Baccini, Giorgio Sirilli, Giuseppe De Nicolao, molto critici sul modello ANVUR, Il ministro Francesco Profumo, il presidente dell'ANVUR Stefano Fantoni, il presidente della CRUI Marco Mancini, il presidente del CNR Luigi Nicolais, i presidenti di INFN e INVG Fernando Ferroni e Stefano Gresta, il segretario nazionale della FLC CGIL Francesco Sinopoli.

L'incontro è stato molto interessante, vivace e proficuo anche perché è avvenuto nel pieno della contestazione di tanti ricercatori al modello valutativo proposto, ma ha registrato qualche novità.

Già in gennaio la FLC CGIL in un documento molto approfondito metteva in evidenza limiti ed errori della valutazione ANVUR e del bando VQR, chiedendone la sospensione per consentire, attraverso incontri con la comunità scientifica e col sindacato, di introdurre una serie di correttivi.

Le critiche, riproposte nella giornata del 17 maggio, sono numerose, a partire dall'ANVUR che, in quanto organo del ministero, non assicura la terzietà necessaria alla valutazione: uno dei tanti dei tanti frutti avvelenati della precedente gestione. Il modello è troppo tarato sul lavoro universitario e rischia di penalizzare quello degli istituti di ricerca. Non è chiaro il fine di questa valutazione se non quello di stilare classifiche in base alle quali attribuire premi e comminare sanzioni. Si sofferma troppo sul lavoro dei singoli e sulle aree disciplinari, ma spesso un progetto è frutto di un lavoro cooperativo e interdisciplinare. La prevalenza degli indici bibliometrici rischia di fornire risultati distorti. È stato costruito un megaorganismo con oltre 450 valutatori per un costo di circa 300 milioni di euro, la metà dell'attuale FFO. La poca trasparenza con la quale sono stati scelti gli esperti valutatori. E soprattutto, in un paese come il nostro, dove non c'è una cultura (e una pratica) della valutazione sarebbe stato più opportuno stimolare una maggiore partecipazione alla definizione del modello. "La valutazione è un fatto democratico" ha detto Pantaleo, per questo la FLC CGIL ha sostenuto le proteste di tanti ricercatori e tecnologi e ha insistito affinché la discussione restasse aperta. Non ultima la questione delle risorse che mancano.

L'incontro del 17 maggio ha aperto un varco. Il Ministro Profumo, che ha ascoltato anche gli interventi di diversi ricercatori presenti in sala, ha detto con chiarezza che questa è una sperimentazione, che si tratta di una valutazione non dei singoli ma di sistema, che è disponibile a ulteriori momenti di confronto, anzi si è augurato che quanto prima ve ne sia un altro, ha invitato l'ANVUR ha prendere contatto con i professori che nelle loro relazioni avevano criticato l'impianto del modello per eventuali correzioni. Il presidente Fantoni, dal canto suo, pur difendendo l'operato dell'ANVUR, ha dichiarato la sua disponibilità ad accogliere i suggerimenti del Cnr e degli altri enti di ricerca.

Sinopoli concludendo i lavori ha preso atto della nuove disponibilità al dialogo e delle aperture per inserire dei correttivi al modello e ha assicurato che la FLC insieme al personale delle università e degli enti ricerca continuerà a lavorare affinché intorno al tema della valutazione si costruisca davvero un grande spazio di discussione e di partecipazione.

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