Spending review: riduzione dotazioni organiche pubbliche amministrazioni
Emanata la direttiva dal Ministro della Pubblica Amministrazione. Con atto unilaterale definito il crono programma per gli enti di ricerca per effettuare il taglio, con pesanti ricadute sul reclutamento. Stracciata l'Intesa di maggio.
La Direttiva 10 del 24 settembre 2012 (allegati) riguarda l'applicazione dell'art. 2 del DL 95/12, ovvero il taglio alle piante organiche previsto dalla spending review ed interessa in particolare per i nostri comparti gli enti di ricerca.
L'art. 2 del DL 95/12 prevede il taglio del 20% delle strutture e dei posti in pianta organica di funzioni dirigenziali; mentre per il personale non dirigenziale si prevede il taglio almeno del 10% della spesa della pianta organica e quindi delle relative posizioni che concorrono a formare la spesa del 10% da tagliare. Per gli enti pubblici di ricerca il taglio esclude i ricercatori e tecnologi.
Diciamo subito che la lettura della Direttiva non aggiunge molto di più rispetto a quello che conoscevamo, salvo una introduzione ideologica improbabile volta a giustificare i tagli della spending review con criteri di efficienza e di miglioramento della macchina amministrativa (?) e un finale sulla partecipazione sindacale, che sarebbe centrale e quant'altro, ma che però di fatto si risolve solo nella gestione dei futuri esuberi e poco più.
La stessa direttiva è stata emanata con un atto unilaterale del Ministro, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, che disattende ancora una volta l'Intesa di maggio sul lavoro pubblico. A nostro avviso il ministro non risponde del proprio mandato, se la partecipazione sindacale si risolve solo all'informativa sul/i dpcm (che potranno essere 1 o più) di taglio delle piante organiche, quando però ormai le amministrazioni avranno fatto tutto il lavoro ed avranno sostanzialmente formalizzato le proposte di taglio.
Ma la cosa più grave e preoccupante è che il crono programma della direttiva è preciso ed è finalizzato a far scattare sostanzialmente gli elementi sanzionatori di ulteriori tagli alle piante organiche e di blocco delle assunzioni, senza alcuna seria revisione della spesa o valutazione sui tagli da operare, o da rimodulare per specifici settori.
Gli enti di ricerca dovranno proporre il taglio delle piante organiche entro il 28 settembre ai Ministeri vigilanti; che a loro volta dovranno presentare le proposte al Dipartimento della Funzione Pubblica entro il 4 ottobre, termine ultimo per tutte le amministrazioni per formulare le proposte di taglio. Sarà infine il Ministero della Pubblica Amministrazione a redigere il, o i, dpcm finale, previa informazione alle organizzazioni sindacali.
Quindi si tratta di un crono programma molto stretto entro il quale, nei pochi prossimi giorni, gli Enti potranno avanzare proposte di rimodulazione dei tagli, che i vari Ministeri vigilanti potranno accogliere previa compensazione verticale. Ovvero compensazione dell'eventuale riduzione concessa, con un taglio superiore a quello previsto a carico dello stesso Ministero o di altro ente vigilato. A questo si aggiunge la possibilità di compensazione trasversale da effettuare con i dpcm che dovranno essere emanati da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con i quali potranno essere apportate ulteriori modifiche alle proposte avanzate dalle varie amministrazione. In questo caso le compensazioni, appunto trasversali, potranno essere attuate anche fra Ministeri diversi e fra i relativi Enti.
Se tutto questo processo non sarà completato entro il 31 ottobre 2012, da questa data scatta il blocco delle assunzioni a qualsiasi titolo per le amministrazioni interessate dal taglio alle piante organiche, fino a quando non saranno stati adottato i suddetti dpcm.
Sebbene tale sanzione non riguarderà i ricercatori e tecnologi, che non sono interessati dal taglio della pianta organica, resta tuttavia inaccettabile per gli enti di ricerca, perché nello specifico del reclutamento, i 2 dpcm di autorizzazione ad assumere sul turn over 2009 e 2010 emanati con forte ritardo a causa delle lungaggini burocratiche dei vari ministeri interessati e licenziati recentemente dal MEF, rischiano di risolversi parzialmente in una nulla di fatto, se non saranno registrati in tempo utile dalla Corte dei Conti.
Per cause indipendenti dalla volontà degli enti e dei lavoratori interessati, si rischia di rinviare ancora una volta una parte di reclutamento che doveva essere fatto già da due anni. Ovvio che le autorizzazioni licenziate non si perderanno, ma si sposteranno avanti nel tempo in attesa dei tagli alle PO con DPCM, procedura che rischia di diventare un autentico buco nero.
Questo crono programma non può penalizzare proprio la ricerca e deve essere derogato per tutte le autorizzazioni ad assumere già avute e in corso di registrazione.
Gli enti sono chiamati a svolgere un ruolo attivo in questa fase, sia per rivendicare la piena attuazione del reclutamento sul turn over 2009 e 2010, che ottenere l'azzeramento del taglio alla pianta organica del personale non dirigenziale. Sarà bene vigilare negli enti e nei vari ministeri gli atti che saranno adottati e rivendicare il confronto di merito sulle determinazioni che saranno assunte.