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Organici scuola 2017/2018: docenti, vogliamo la stabilizzazione dei 25.000 posti annunciati dalla Ministra Fedeli

Il Miur parte con 9.600 stabilizzazioni che potrebbero arrivare a 13.600 e conferma l’attuale organico di fatto. La totale insoddisfazione della FLC . Chiesto un confronto in sede politica. Rinviata la discussione sull'assegnazione da ambito a scuola.

04/05/2017
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Giovedì 4 maggio 2017 si è tenuto l’incontro di informativa sindacale tra Miur e sindacati scuola con all’oggetto:

  1. informativa nota dotazione organico personale docente a.s. 2017/2018
  2. passaggio da ambito a scuola

L’informativa del Miur

Ad oggi non è stato ancora chiuso il confronto con il Mef sull’esatta quota delle stabilizzazioni di posti nell’organico di diritto. Tuttavia  è intenzione fornire agli Uffici scolastici regionali il numero minimo (9.600 posti) di adeguamento che al momento è possibile assicurare. Tale quota è comprensiva di circa 2.200  posti dei musicali e  2.000 posti di sostegno. Abbiamo fondato motivo di credere che la cifra aumenterà (circa 13.000) anche se non arriverà alle richieste fatte dalla stessa  Ministra e cioè 25.000. Insieme a questi numeri sarà comunicato agli Uffici scolastici regionali anche il limite dell’organico di fatto assegnato per il prossimo anno scolastico a ciascuna regione. In tutto si tratta di 30.262 posti comprensivi del numero dei posti che saranno stabilizzati nel diritto.

Questi sono i limiti dei posti che assegneranno. Quindi un eventuale sdoppiamento delle classi che venisse operato dagli Uffici scolastici regionali non potrà produrre un aumento di organico.

Sui tempi è prevedibile che la prossima settimana sia sciolto il nodo con il Mef circa il numero esatto delle stabilizzazioni. 

I principali punti fermi sono:

  • 2.200 stabilizzazioni nei musicali

Gli altri posti sono stati ripartiti in questo modo: sarà ricalcolato il limite massimo dell’organico di fatto già autorizzato regione per regione lo scorso anno in base al numero degli alunni effettivi nel fatto 2016/2017. I 30.262 posti sono distribuiti, pertanto, in base al numero degli alunni di fatto attribuiti ad ogni regione nell’anno scolastico in corso.

Conferma dei 601.126 posti quale quota di organico base, compresa la ripartizione assegnata alle varie regioni.
Conferma dei 48.000 posti quale quota dell’organico di potenziamento.
Conferma dei 30.262 posti dell’organico di fatto già attribuito l’anno scolastico in corso vengono confermati a livello nazionale. Essi saranno comprensivi delle stabilizzazioni stante la definizione numerica tuttora oggetto di confronto Miur/Mef.

La nostra posizione

Totale insoddisfazione sull'informativa che ci è stata fornita. I numeri delle stabilizzazioni sono al di sotto delle reali esigenze e, anche qualora si attestassero sull’ipotesi migliore (13. 600), sono ben lontani dalle 25.000 stabilizzazioni annunciate dalla stessa Ministra Fedeli. L’illustrazione del Miur non può dirsi degna di un’informativa sindacale: nessuna certezza dei numeri, nessun documento ufficiale a supporto dei criteri di ripartizione che pertanto risultano opachi.

Inoltre c’è un ritardo intollerabile specie se si tiene conto che le domande di mobilità sono state inoltrate in assenza di qualsiasi dato e a breve i collegi dei docenti saranno chiamati a individuare i requisiti per l’assegnazione dei docenti da ambito a scuola sui posti vacanti e disponibili ancora non comunicati. Operazione, quindi, tutta al buio, visto che le scuole non sono state messe neanche nelle condizioni di conoscere i posti di organico assegnati. Di fatto la sostanziale conferma dell’organico a livello nazionale e regionale non tiene conto della variazione in aumento degli alunni per il prossimo anno, se non nella sola quota dei 30.262 posti. Un limite inaccettabile. Così si mette a rischio il diritto all’istruzione di migliaia di studenti e studentesse perché condiziona al ribasso l’offerta formativa e costringe le scuole a comprimere i bisogni.

La nostra richiesta è molto chiara: 25.000 stabilizzazioni, attribuzione dei posti in organico di fatto in numero necessario a coprire le esigenze che vengono dalle regioni in relazione al numero degli alunni e alle necessità di integrazione.

La totale insoddisfazione dell’incontro di oggi richiede uno spostamento del confronto a livello politico. In assenza di risposte adeguate ai bisogni delle scuole la FLC CGIL proporrà alle altre organizzazioni sindacali di proclamare lo stato di agitazione, fino ad arrivare allo sciopero.

Riguardo il secondo punto all’ordine del giorno “passaggio da ambito a scuola”, sul quale era stata inoltrata richiesta di incontro urgente la discussione è stata aggiornata alla prossima settimana. Con l’occasione la FLC CGIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali firmatarie, ha stigmatizzato il “modus operandi” del Miur attraverso il quale sono state date le prime indicazioni agli Uffici scolastici regionali sull’applicazione dell’ipotesi di CCNI senza farne oggetto di relazione sindacale, come invece è previsto sulle materie contrattuali.