Sperimentazione filiera formativa tecnologico-professionale: nonostante la proroga permangono tutte le ragioni per bocciare la proposta
Prorogati alle ore 23.59 del 12 gennaio 2024 i termini di presentazione delle domande di candidatura
La tormentata vicenda della sperimentazione della filiera tecnologico-professionale sembra non voler smettere di affliggere le istituzioni scolastiche nemmeno durante il periodo natalizio.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, finora incurante delle nostre osservazioni, dopo aver forzato gli Istituti tecnici e professionali a discutibili convocazioni straordinarie dei collegi dei docenti, spesso in modalità online, con l’unico obiettivo di accelerare i tempi di adesione delle scuole al progetto ministeriale ha dovuto prendere atto delle difficoltà in cui versano le scuole per i complicati adempimenti da espletare e pubblicato la circolare ministeriale 5299 del 28 dicembre 2023 che proroga alle ore 23.59 del 12 gennaio 2024 i termini di presentazione delle domande di candidatura inizialmente previsti per il 31 dicembre nel DM 240/23.
Avevamo già denunciato la difficoltà che le scuole avrebbero incontrato per l’adesione ad un avviso che, col passare dei giorni, sempre più acquista i toni di un accorato appello ad aderire a una sperimentazione le cui motivazioni rispondono, ormai è chiaro, più alle esigenze del PNRR che non ai reali bisogni formativi delle scuole. Eppure, nonostante la proroga, a nostro avviso resta intatta la complessità delle incombenze da rispettare per progettare un’offerta formativa integrata dei percorsi quadriennali sperimentali collegati a percorsi biennali degli ITS.
E le stesse Faq prodotte dal MIM, alcune delle quali danno ragione alle osservazioni che avevamo già avanzato in precedenti notizie, piuttosto che aiutare le scuole, se possibile, creano ulteriori disagi procedurali. Quel che è certo è che, come avevamo anticipato, ormai anche la Faq ministeriali escono allo scoperto e confermano le nostre più tetre previsioni relative agli organici: al di là delle rassicurazioni per cui l’organico del personale continuerà ad essere calcolato sul quinquennio e non si avrà alcuna riduzione di organico (vedi faq n. 17), resta che non è assolutamente richiesto un adeguamento matematico nei quattro anni delle 1056 ore previste complessivamente nel corso quinquennale per cui la proposta della scuola dovrà prevedere anche le modalità di “adeguamento e rimodulazione del calendario scolastico annuale e dell’orario settimanale delle lezioni” al fine di “compensare, almeno in parte, la riduzione di una annualità del percorso scolastico del ciclo secondario” (Vedi Faq 16 e art. 3, c. 2 lett. b) del bando). Tra queste modalità è anche “compresa la possibilità di prevedere parte dell’erogazione didattica in modalità FAD, la progettazione di esperienze PCTO anche durante i mesi estivi” (vedi Faq n. 18). Ad aggravare la situazione per gli organici si aggiunge, da ultimo, che “la necessità di ricorrere ad esperti esterni deve essere esplicitata già nel formulario di candidatura” (vedi Faq n. 19) ed è facile prevedere che le ore di docenza di questi esperti costituiranno un apporto strutturale del progetto didattico-organizzativo con conseguente sottrazione all’orario curricolare.
Da ultimo: ci risulta che si vanno determinando casi di contrapposizione tra delibere dei collegi docenti – sempre più numerose e che bocciano la proposta di sperimentazione - e delibere dei consigli di istituto - che, al contrario, le approvano. Tale contrapposizione, a volte intenzionalmente ricercata e sostenuta, rappresenta, senza dubbio, un ulteriore elemento di contrarietà verso un provvedimento che va rispedito al mittente.
Al riguardo, facciamo presente che, a nostro avviso, non solo non è data la possibilità che il Consiglio di istituto bocci o, unilateralmente, si esprima contro il contenuto di una delibera di un altro organo collegiale ma, in questo specifico caso, sia l’Avviso (vedi art. 4, comma 2), che il Formulario (vedi il n. 2 degli allegati) e la Faq n. 7) prevedono che siano allegate entrambe le delibere del collegio dei docenti e del consiglio di istituto delle istituzioni scolastiche riportanti l’adesione al progetto. Per cui, a nostro avviso, il parere contrario del collegio docenti è condizione sufficiente per invalidare la richiesta di adesione al progetto.
La FLC CGIL continuerà a vigilare sugli esiti di una sperimentazione e di un ddl che, con la posticcia motivazione della lotta alla dispersione scolastica, riducono il tempo scuola, abbassano la qualità degli apprendimenti e aprono le porte all’inserimento dei privati.