Rinnovo Ccnl, mobilità e chiamata diretta: incontro Miur-sindacati scuola
Le proposte Miur per avviare i tavoli di confronto su atto di indirizzo per il rinnovo del Ccnl, mobilità e chiamata per competenze. Nella finanziaria conferme a metà: stabilizzazione di 25.000 posti docenti nel diritto, finanziamento delle deleghe. Saltano assunzioni straordinarie Ata e assistenti tecnici nel primo ciclo. Le misure urgenti nelle zone colpite dal terremoto.
La comunicazione del MIUR
Il Miur avvierà i tavoli di confronto sull’atto di indirizzo per il rinnovo del Ccnl, sulla mobilità 2017/2018, sulla chiamata diretta dei docenti, sull’attuazione delle 9 deleghe previste dalla legge 107/15 e sulla modulazione dei 25.000 posti docenti stabilizzati nell’organico di diritto: sono questi i principali impegni annunciati il 2 novembre 2016, dalla Ministra Stefania Giannini, nel corso del confronto con i sindacati scuola.
Il commento di Domenico Pantaleo
Gli stanziamenti per la scuola sono circa 900 milioni di euro a regime, di cui 500 finalizzati all’attuazione delle deleghe. Dunque, gran parte di questi stanziamenti potranno tramutarsi in ulteriori posti di organico per l’attuazione delle deleghe con particolare riferimento alla scuola dell’infanzia (0-6) e alla delega sul riordino dell’istruzione professionale.
Sul rinnovo dei contratti gli stanziamenti previsti ammontano a 1,9 miliardi di euro, ma al momento non si sa quanto afferisce a scuola, università e ricerca e quanto afferisca alla stabilizzazione dei precari nelle pubbliche amministrazioni (no docenti).
Restano fuori dal “pacchetto scuola” le assunzioni straordinarie per il personale Ata e l’istituzione della figura di assistente tecnico nella scuola del primo ciclo.
Hanno fatto parte dell’informativa, anche su sollecitazione delle stesse organizzazioni sindacali, i provvedimenti che stanno per essere varati con procedura d’urgenza a favore delle scuole e del personale in servizio nelle zone colpite dal terremoto.
La nostra posizione
Aree colpite dal sisma
Positivo l’impegno del Miur ad emanare con la massima urgenza provvedimenti ad hoc per rendere meno drammatico il disagio che stanno affrontando e affronteranno ancora per molto tempo studenti, famiglie e lavoratori nelle zone colpite dal terremoto. Le nostre richieste sono mirate ad assicurare prioritariamente il diritto allo studio degli studenti, attraverso misure che prevedano la massima flessibilità nella formazione delle classi, nell’istituzione dei posti in deroga di docenti e Ata, riducendo al massimo il disagio di tutto il personale che è impossibilitato a recarsi al lavoro a causa dei danni subiti dalla scuola di servizio o dalla propria abitazione.
Atto di indirizzo per il rinnovo del Ccnl scuola e dell’area V
È necessario stanziare finanziamenti adeguati per rinnovare il Ccnl di docenti, dirigenti e Ata. Gli attuali stanziamenti, che sono ben lungi dal dare dignità al lavoro e alle professionalità degli operatori scolastici, debbono essere cospicuamente aumentati. Se le poste in bilancio non verranno profondamente modificate, gli aumenti medi si attesteranno sui 50/60 euro lordi al mese. Ciò significa che per i livelli iniziali e per i profili Ata gli aumenti si fermeranno in media a 10/20 euro mensili a regime nel triennio. Un fatto inaccettabile dopo quasi otto anni di blocco a fronte di un aumento di carichi di lavoro per tutti i profili.
È indispensabile riportare nell’alveo del contratto tutto ciò che le leggi (107/15 e Brunetta) hanno sottratto alla contrattazione: organizzazione del lavoro, bonus, assegnazione dei docenti alle scuole, mobilità professionale Ata, valutazione dei dirigenti, formazione del personale.
Il Mof va ripristinato nella sua interezza.
Adeguatezza delle risorse, esigibilità della contrattazione e certezza delle regole sono presupposti fondamentali per riannodare i fili spezzati del confronto negoziale.
Legge di stabilità 2017
Bene la conferma della stabilizzazione di circa 25.000 posti docenti ricondotti dall’organico di fatto a quello di diritto, ma la misura è comunque insufficiente a fronte delle esigenze manifestate dalla scuola e dal Paese per innalzare la qualità del servizio e ridurre il divario esistente tra nord e sud.
Diffusione della scuola dell’infanzia, riduzione del numero degli alunni per classe sono solo alcune delle misure che debbono trovare posto nel “pacchetto scuola”. Grave, inoltre, la mancanza di alcuni interventi sugli Ata come il superamento delle norme sul contenimento/blocco della sostituzione dei colleghi assenti, il ripristino dei 2.020 posti Ata tagliati dalla legge di stabilità 2015, il piano straordinario di assunzioni e l’istituzione della figura di assistente tecnico nella scuola del primo ciclo. Queste ultime mancate misure sono ancora più gravi dal momento che esse erano state annunciate con enfasi dalla stessa Ministra Giannini in occasione dell’incontro del 10 ottobre 2016.
In questo quadro l’attuazione delle deleghe, soprattutto se ci si deve proporre di puntare allo sviluppo in tutto il Paese della scuola dell’infanzia, merita di ben più sostenuti stanziamenti finanziari.
Mobilità 2017/2018
Innanzitutto vanno rifatte le operazioni di mobilità 2016/2017, visto il permanere delle iniquità e degli errori causati da una erronea applicazione del Ccni e da procedure informatiche fallaci.
La ripresa del confronto è un fatto positivo, ma deve avere come presupposti il superamento di tutte le negatività imposte dalla legge 107/15 e la piena tutela di tutti i lavoratori.
Assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole
È necessario ripristinare la piena negoziabilità delle regole per assegnare i docenti dagli ambiti alle scuole. Nessuna discrezionalità va rimessa nelle mani della dirigenza scolastica. La triennalità dell’incarico deve essere superato. Inoltre, bisogna prendere atto del fallimento degli interventi unilaterali, portatori di conflittualità e ingiustizie diffuse.
Con l’occasione abbiamo posto alla discussione altri argomenti per ricordare all’amministrazione di mantenere fede agli impegni presi segnatamente su:
Dsga Emanazione bando di concorso ordinario e riservato. Per quest’ultimo abbiamo rivendicato, come da Ccnl, un canale riservato per quei colleghi assistenti amministrativi che da anni svolgono le funzioni di Dsga.
Bonus. Inaccettabile il ritardo nell’accreditamento dei fondi alle scuole. Il Ccnl prevede la data del 31 agosto quale termine per il pagamento delle prestazioni svolte dal personale. Non tollereremo ulteriori ritardi.
Le risposte conclusive del Miur
A fine incontro il Miur ha ribadito che non sono ipotizzabili modifiche al testo della legge 107/15 anche se in sede di confronto si possono superare alcune rigidità presenti nella legge. Vedi il caso della mobilità. Il prossimo CCNI non sarà condizionato dai tanti paletti imposti, lo scorso anno, dalla legge 107/2015. Sul personale Ata la partita non è persa. Gli spazi da agire sono due: la presentazione di emendamenti specifici, durante l’iter parlamentare di approvazione della legge, al fine di superare le attuali limitazioni sulla sostituzione degli assenti e l’inserimento di un piano di assunzioni straordinario Ata, all’interno del piano di stabilizzazione per i precari della pubblica amministrazione.
L’accreditamento dei soldi del bonus alle scuole è fermo in attesa di acquisire il parere dell’avvocatura dello Stato. Essa è stata coinvolta, dal momento che sulla materia pendono ricorsi giurisdizionali presentati di vario genere con la messa in discussione dei criteri di distribuzione del bonus.
Nessuna risposta abbiamo avuto sulla nostra richiesta di ricondurre al tavolo contrattuale la valutazione dei dirigenti scolastici.
Il confronto sulle materie oggetto dell’incontro avrà ad oggetto il contratto mobilità 2017/2018 e partirà dalla settimana che va dal 7 novembre. A seguire il Miur fisserà ulteriori date al fine di discutere degli altri argomenti che sono stati dibattuti durante l’incontro.
Per il nostro giudizio politico sull’incontro rimandiamo alle conclusioni del comunicato stampa del segretario generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo: “Su questi punti misureremo nel concreto la volontà del Governo di passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti. È evidente anche dall’esito dell'incontro che per risolvere le molte criticità e emergenze nelle scuole il Governo e il Parlamento devono cambiare la pessima legge 107/15. Riteniamo fondamentale accompagnare il confronto con iniziative di mobilitazione della categoria a partire dai rinnovi dei contratti”.