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#nonscherziamo: la conferenza stampa

Alla Camera dei Deputati le voci dei lavoratori precari e le proposte della CGIL.

07/10/2014
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Sono le ore 13 del 7 ottobre 2014: inizia puntale la conferenza stampa prevista nella sala stampa della Camera dei Deputati, la sede più adatta per denunciare la vicenda assurda che ha coinvolto recentemente l’Inps e i lavoratori precari: vedersi chiedere indietro dall’Inps i soldi dell’indennità di disoccupazione “una tantum” dopo anni. La sede più adatta anche per un’assunzione di responsabilità al Governo e al Parlamento nei confronti dei milioni di lavoratori precari privi di diritti e welfare.  

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La conferenza stampa ha inizio dopo un flash mob che ha colpito le coscienze dei passanti, rimasti a bocca aperta nell’apprendere una vicenda ancor più paradossale in un momento di crisi come quello attuale, in cui un lavoratore precario o disoccupato non ha certo a disposizione somme ingenti da restituire, tantomeno per un suo diritto. Un diritto che viene continuamente negato quando si fanno ancora oggi discriminazioni tra lavoratori, lo hanno evidenziato bene Anna Fedeli, segretaria nazionale FLC CGIL e Sabina Di Marco, segretaria nazionale NIdiL, quando gli stessi diritti vengono dati a qualcuno e negati a qualcun altro.

Il lavoro è uguale per tutti, ripete Anna Fedeli, e gli ammortizzatori sociali dovrebbero essere estesi a tutti, indipendentemente dalla tipologia contrattuale. Conclude così Fedeli: certe tipologie contrattuali iperprecarie, a dispetto dell’opinione comune, sono molto diffuse nel pubblico impiego, a partire dalla scuola, università, accademie e nei conservatori e noi ne chiediamo l’abolizione.

Queste esigenze emergono ancora di più nel corso della conferenza stampa dalle due lavoratrici precarie intervenute per raccontare la loro storia: c’è Lorella Gabriele, assegnista precaria che, vedendosi rifiutato il diritto ad accedere all’una tantum, ha fatto ricorso e dopo anni si è vista recapitata una lettera in cui le veniva chiesto di restituirli tutti, e senza sconti, quei soldi. C’è Francesca Marsico, che a nome di tutti i suoi colleghi pugliesi, racconta la stessa identica storia di lavoratori che sono rimasti all’improvviso senza lavoro e senza indennità. All’arrivo delle famose lettere entrambe hanno detto no a quest’assurdità e si sono rivolte ai sindacati: solo la CGIL ha risposto. E solo la FLC CGIL adesso, insieme a NIdiL ha vinto una battaglia: quella di vedere sospese dall’Inps le richieste di rimborsi.

Ma non finisce qui: perché questo problema, lo afferma in conclusione Serena Sorrentino, segretaria nazionale CGIL, non si risolve neanche con una sanatoria: sarebbe quantomeno opportuno che alla Camera dei Deputati si riaprisse un dialogo sugli ammortizzatori sociali, per dare una risposta a tutte le migliaia di lavoratrici e lavoratori con un contratto atipico e senza tutele, a cominciare proprio da una vera razionalizzazione di tutte quelle tipologie di lavoro che non garantiscono altro che incertezze.
Ed è quello che la CGIL, la FLC e NIdiL si impegneranno a fare nei prossimi mesi, portando avanti questa battaglia, che avrà pure dell’assurdo, ma che non è affatto uno scherzo e per questo noi #nonscherziamo