Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Attualità » Sindacato » 9 marzo: FLC CGIL, "saremo in piazza con la Fiom"

9 marzo: FLC CGIL, "saremo in piazza con la Fiom"

È necessario garantire ai lavoratori il diritto di pensare e di decidere. Comunicato della segreteria nazionale.

01/03/2012
Decrease text size Increase  text size

La FLC CGIL impegna tutte le proprie strutture a garantire una forte partecipazione dei lavoratori della conoscenza alla manifestazione nazionale del 9 marzo indetta dalla Fiom-Cgil.

Occorre reagire al tentativo di espellere i diritti costituzionali dai posti di lavoro. Non si può accettare che il più rappresentativo sindacato metalmeccanico italiano venga espulso dalle fabbriche della Fiat, che alla Marelli si impedisca di poter mettere nelle bacheche l'Unità e che vengano discriminati gli iscritti alla Fiom. Si calpesta la dignità, l'autonomia e la libertà dei lavoratori e la chiamano modernità! Dopo aver cancellato il contratto nazionale di lavoro ora Marchionne e la Confindustria pretendono di stravolgere l'art. 18 che è una norma di civiltà senza la quale ci sarebbero solo discriminazioni e ricatti.

A fronte delle enormi disuguaglianze e della disperazione delle nuove generazioni, le politiche liberiste del governo Monti peggiorano le condizioni di vita delle persone, non affermano alcuna politica di redistribuzione della ricchezza, determinano maggiore precarietà, indeboliscono ulteriormente i diritti nel lavoro e devastano lo stato sociale.

La riforma delle pensioni è iniqua e ingestibile perché allunga, senza alcuna gradualità, l'età pensionabile, riduce nel tempo i rendimenti e penalizza fortemente le nuove generazioni. Aumenta la pressione fiscale sui salari e nei settori pubblici i contratti sono bloccati, la contrattazione decentrata viene ostacolata dalla legge Brunetta e non sono garantiti nemmeno gli scatti di anzianità.

Non c'è alcuna equità nei provvedimenti del Governo perché colpiscono pesantemente i lavoratori, i pensionati, i disoccupati e i precari. È inaccettabile che si continui a disinvestire nei settori della conoscenza pubblica a partire dal diritto allo studio. L'Italia e l'Europa usciranno dalla crisi solo ripensando il proprio modello di sviluppo e superando le disuguaglianze sociali. Per questa ragione bisogna difendere i beni comuni senza dei quali non esistono diritti di cittadinanza. È necessario elevare i livelli d'istruzione ed investire in ricerca per garantire migliore qualità competitiva e una più alta coesione sociale. La vera ricchezza si costruisce con più saperi e non attraverso la mercificazione del lavoro. Senza democrazia non può esserci futuro. Le ricette liberiste del FMI, della BCE e dell'Unione europea sono imposte annullando la sovranità dei popoli e delle istituzioni democratiche. Il processo di regressione democratica coinvolge i luoghi di lavoro attraverso forme di comando autoritarie e gerarchiche che annullano l'identità dei lavoratori.

Le elezioni delle RSU nel pubblico impiego del 5, 6 e 7 marzo intendono affermare un modello alternativo consentendo ad ogni lavoratrice e lavoratore la possibilità di potere eleggere i propri rappresentanti. Con il voto bisogna stabilire il grado di rappresentanza delle organizzazioni sindacali affermando il principio che su tutte le piattaforme e gli accordi i lavoratori devono poter esprimersi.

Chiediamo ai lavoratori della conoscenza di andare in massa a votare le liste della FLC CGIL testimoniando anche così la solidarietà attiva ai lavoratori della Fiat. Saremo in piazza con la Fiom perché non vogliamo che si ritorni indietro e perché ai lavoratori deve essere garantito il diritto di pensare e di decidere.