Oggi sui quotidiani nazionali

  • Gli articoli di gennaio 2017
  • Crisi e scienza: impatto e lezioni

    22/01/2017 ROARS: La crisi economica sta cambiando la struttura della nostra società, introducendo disuguaglianze insormontabili, marginalizzando le energie più giovani, soffocando la ricerca scientifica e così inibendo anche la possibilità di sviluppare quelle idee e innovazioni che potrebbero contribuire a guidarci fuori dalla crisi stessa. La scienza può però fornire degli strumenti chiave non solo per la comprensione dei problemi alla radice della crisi attuale ma può anche suggerire soluzioni possibili e originali.

  • I rettori: le università devono pubblicare il «bilancio di genere»

    21/01/2017 Corriere della sera: Le Università italiane si impegnano formal-mente per il riequilibrio di genere: forse già dal prossimo anno accademico, dovranno dichiarare quante donne ci sono tra i loro professori, quante sono ai vertici e le politiche che hanno sviluppato per favorire la parità.

  • La supplentite? Con la riforma ridotti i precari soltanto del 6,3 per cento

    21/01/2017 Corriere della sera: Anche l’erà media resta alta e invariata: 50,6 anni. Aumentano i professori a tempo indeterminato ma servono ancora tantissimi supplenti, nonostante la sanatoria

  • Anche la formazione dei DS cambia pelle. Si spera

    21/01/2017 ScuolaOggi: di Antonio Valentino

  • Il gattopardismo scolastico, ovvero il misconoscimento della valutazione dei dirigenti scolastici

    20/01/2017 OrizzonteScuola: Lettera di Michele Di Filippo.

  • Scuola e disabili: «Riforma a metà»

    20/01/2017 Corriere della sera: Luci e ombre della legge delega sul sostegno. «Insufficiente» per le famiglie degli studenti disabili. Aumentati gli anni da 5 a 10. Ma le classi passano da 20 a 22 studenti

  • Nel 2015 il personale «stabile» cresce di 56.085 unità, ma l’età media resta di 50,6 anni

    20/01/2017 Il Sole 24 Ore: Le consistenti immissioni in ruolo decise dal governo Renzi fanno lievitare il personale dipendente della «Scuola» che da 1.038.606 unità, censite nel 2014, passa a 1.085.082, vale a dire +46.476 persone. In particolare, il personale stabile sale di 56.085 unità

  • Concorso, poi contratto di formazione e tirocinio: così si salirà in cattedra dal 2020

    20/01/2017 Il Sole 24 Ore: Si chiama «contratto di formazione iniziale e tirocinio», durerà tre anni (tutti e tre retribuiti, 400 euro i primi due, come un supplente annuale il terzo), e sarà firmato dai vincitori dei nuovi concorsi a cattedra, da bandire «con cadenza biennale».

  • Ammessi alla Maturità con insufficienze

    18/01/2017 Corriere della sera: Dal 2018 basterà la media del 6 per la prova finale. E conterà il voto in condotta

  • Nuova maturità 2018, per essere ammessi basta la media del sei

    18/01/2017 Il Sole 24 Ore: Le novità rispetto a oggi sono tre: per essere ammessi all’esame di Stato bisognerà aver partecipato alle prove Invalsi (che sbarcano così ufficialmente in quinta superiore); aver svolto l’alternanza obbligatoria; e aver ottenuto una votazione non inferiore alla meda dei sei decimi, condotta inclusa (non sarà dunque più richiesta la sufficienza in tutte le discipline). Resta invece immutato il requisito generale della frequenza delle lezioni

  • La buona scuola e la fabbrica del falso

    18/01/2017 OrizzonteScuola: Lettera

  • Maturità più facile? Anche no, grazie

    18/01/2017 La Stampa: Ennesima riforma della riforma. Ma si spera che l’esame resti un grande rito di passaggio

  • Scuola, lavoro e tecnologie: un futuro da inventare per i nostri figli

    18/01/2017 la Repubblica: Cambia l'idea di formazione mentre cambia radicalmente la società. Aprono le inscrizioni alla scuola quando la metà dei mestieri che andranno per la maggiore fra 20 anni devono ancora essere inventati. Non ci sono garanzie, metodi sicuri. Eppure per i nostri figli c'è chi sta cercando di immaginare degli strumenti che vadano bene anche domani

  • In Cina nasce la banca dei voti per migliorare la media scolastica

    18/01/2017 Corriere della sera: Crediti, debiti, lista nera: il progetto di una scuola superiore di Nanchino per ridurre lo stress degli studenti. Se un ragazzo è andato male in un test può prendere in prestito dei voti purché li restituisca con i test successivi, cioè purché migliori la sua prestazione

  • Deleghe L.107/15, alla maturità anche con insufficienze gravi: basterà la media del 6

    18/01/2017 La Tecnica della Scuola: Con il passare delle ore, emergono altre novità nei decreti applicativi della L.107/15 approvati in via preliminare dal CdM e giunti alla Camera poche ore fa.

  • Se la scuola della bontà perdona le insufficienze

    18/01/2017 la Repubblica: Un tremendo 4 in matematica sarà pareggiato da un eventuale 8 in italiano. Questo capitava già in passato, ma ora c’è di più, perché dalla prima bozza del provvedimento parrebbe che anche il voto in condotta “faccia media”. È un bel regalo, perché si sa che in condotta il sette è un brutto voto

  • La maturità con il 5

    18/01/2017 la Repubblica: Dal 2018 basterà la media del 6 e conterà la condotta. Per il voto, più peso alla carrieraLe otto deleghe salvate, ovvero la Buona scuola bis, approdano alle due commissioni parlamentari. E alla Camera diventa pubblico il primo “schema” (perfettibile, modificabile) sugli otto argomenti su cui nasceranno — nei prossimi due mesi — i nuovi decreti legge. Il tema più seguito è quello delle valutazioni degli studenti e presenta diverse novità. Morbide per gli studenti. Nell’articolato numero 384 si introduce in tre passaggi chiave il concetto di “media scolastica”. Per essere ammessi alla Maturità, a partire dal giugno 2018 non sarà necessario avere tutte le sufficienze, ma basterà una media matematica del 6. Significa che si potrà fare l’Esame di Stato anche con un 5 (o un 4) su una o due materie purché ci siano 7 e 8 a compensare su altre discipline. Non è importante — seguendo il testo — che le insufficienze siano presenti in materie fondamentali: anche educazione motoria, religione e, ovviamente, condotta concorrono alla media finale. Su questo allentamento del rigore si legge l’impronta di parlamentari del Pd che, di fronte a un esame di Maturità a cui accede oltre il 95 per cento degli studenti, hanno provato a togliere al passaggio scolastico l’aura di prova della vita. Il concetto della “media del 6”, d’altro canto, è entrato con questo testo anche nell’accesso all’Esame di terza media e persino nelle decisioni di promozione o bocciatura nelle otto classi del primo ciclo (le cinque elementari e le tre medie): di fronte a un “6 di media” lo scolaro non ripeterà l’anno anche se ci sono insufficienze nelle singole materie. Se per la bocciatura diventerà decisivo il voto di religione, il fatto dovrà essere messo a verbale. La bocciatura nella primaria, comunque, dovrà fondarsi «su motivazioni eccezionali ». Il nuovo schema sulla Maturità — che non è un testo finale, ma l’inizio di una discussione che durerà sessanta giorni — prevede che per l’ammissione all’esame serviranno la partecipazione alle prove Invalsi di quinta (si terranno in aprile su italiano, matematica e, novità, inglese), la prova dello svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro in terza e quarta superiore e, si ribadisce, una frequenza scolastica pari a tre quarti del monte ore annuale. Il decreto prevede, sempre per l’Esame di Stato superiore, la scomparsa della terza prova (il quizzone) e della “tesina” portata dal candidato (era nata con il ministro Fioroni nel 2007). Si dovrà portare, invece, un resoconto del periodo di “alternanza lavoro” realizzato nelle due stagioni precedenti. La composizione delle commissioni d’esame resta mista (tre interni, tre esterni) con il presidente di commissione (esterno) scelto da un Albo e preparato per condurre l’esame. La prova di italiano si trasformerà nella redazione di un testo argomentativo con la possibilità di strutturare la prova in più parti. La seconda prova (matematica, per esempio) avrà all’interno quesiti anche su altre discipline (nel caso specifico, Fisica). Nel colloquio orale sarà la commissione a dettare il punto di partenza della riflessione. Per il voto finale peserà di più il percorso degli anni precedenti: si potrà ottenere un massimo di 12 punti in terza, 13 in quarta e 15 in quinta. Quaranta (su cento) in totale contro i 25 precedenti. Altri quaranta punti arriveranno, equamente divisi, dalle prime due prove scritte. Venti dal colloquio. Il bonus di cinque punti scatta da un voto minimo di 80. La lode che segue il cento dovrà essere votata all’unanimità. L’esame di Terza media si snellisce: sarà composto di tre prove (italiano, matematica e lingue straniere). Il Test Invalsi sarà anticipato.

  • Human Technopole: dopo le critiche (fondate) la Legge di Stabilità prova a correggere il tiro

    17/01/2017 Francesco Sinopoli esamina il progetto del governo sullo Human Technopole, la nuova infrastruttura di ricerca che dovrà operare nei settori della salute, della genomica, dell’alimentazione e della scienza dei dati e delle decisioni. Sinopoli ricorda le critiche mosse alla versione originaria del progetto e segnala che, anche se la legge di Stabilità ha tentato di rispondere ad alcune di esse, resta la domanda di fondo e cioè quale sia la politica della ricerca e dello sviluppo in cui il progetto si iscrive.

  • Far crescere i cittadini di domani

    17/01/2017 Internazionale: L’ulteriore paradosso è questo: occuparsi del futuro, oggi, significa ragionare di un’istituzione antica (e, nella sbrigativa percezione di troppi, polverosa) com’è la scuola. Significa migliorare la scuola di oggi e progettare la scuola di domani, e istruire i cittadini di domani, prima e più ancora che progettare le tecnologie di domani.

  • Precari a corsia preferenziale

    17/01/2017 ItaliaOggi: DELEGHE/Chi è ammesso al percorso triennale farà subito le supplenze. Intanto, parte il Tfa

  • Valutazione, dal 2018 indietro tutta

    17/01/2017 ItaliaOggi: Addio al quizzone, la prova invalsi fuori dagli esami

  • Non è la RAI: Una semplicissima soluzione a tutti (o quasi) i problemi dell’Università italiana.

    17/01/2017 ROARS: La RAI finora è stata esentata dal giogo burocratico della Pubblica Amministrazione su spending review, appalti, acquisti e assunzioni. Perché una cosa è sicura: se si applicassero alla RAI le norme della PA essa fallirebbe in pochi mesi

  • Tra vent’anni un impiego su due toccherà ai robot La sfida? Adattarsi

    17/01/2017 la Repubblica: McKinsey: il cambiamento avverrà al più presto nel 2035, al più tardi nel 2075. Agli automi i compiti fisici, ripetitivi, di raccolta e analisi dati. Ma sparirà solo il 5% delle professioni

  • “Ma i saperi necessari cambiano troppo in fretta”

    17/01/2017 la Repubblica: JERRY KAPLAN, UNIVERSITÀ DI STANFORD Saremo licenziati dalle macchine E forse avremo una vita migliore

  • “Si punti su chi coniuga scienza e cultura umanistica”

    17/01/2017 la Repubblica: Ivano Dionigi, già rettore dell’Università di Bologna e adesso presidente di Almalaurea, ammette che è difficilissimo dare una risposta sulle scelte future di scuola e università

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Non solo ai banchetti nella tua città,
ora puoi firmare anche online.

FIRMA SUBITO